domenica 14 settembre 2014

L'INSOSTENIBILE SOLITUDINE DELL’AVVOCATO, FARE COALIZIONE CON IL QUINTO STATO

Valentain Morgana Restainò

***
L'autrice è un'avvocatessa impegnata nella rete MGA - mobilitazione generale degli avvocati (link al forum su Facebook). Per un'alleanza intellettuale e politica con il mondo delle partite Iva e del precariato. Per i diritti sociali di nuova generazione del quinto stato

***

C'è un tempo in cui devi dimenticare il solito cammino, che sempre ci porta negli stessi luoghi.

Vale per tutti, prima o poi. Viene un momento in cui rimanere negli schemi di pensiero di sempre diventa dannoso, pericoloso, fuorviante.

E vale anche per la categoria forense. Per gli avvocati.

Dal 1 agosto, essendomi permessa di andare in ferie, non ho incassato nemmeno un euro.


Ferie: belle.

Ma l'avvocato in ferie non incassa. L'avvocato non incassa se si ammala. L'avvocato non incassa se fa un figlio. L'avvocato però, finchè dura, vive anche quando non incassa. E paga anche se non incassa. Come gli altri professionisti. Come tutte le partite IVA.

Gente senza paracadute, gente che ha come unica ricchezza solo sé stessa.

Cittadini come gli altri, ma senza le garanzie che toccano in gran misura agli altri, gente che ha come unico bastone cui appoggiarsi la propria schiena.

Il fatto che, diversamente da altri professionisti della conoscenza, siamo organizzati in ordini genera un brutto equivoco.

L'ordine non ci tutela nelle nostre aspettative e necessità di vita, l'ordine non garantisce la sopravvivenza a nessuno, perché non può farlo, non è questa la sua funzione.

Al di là delle resistenze romantiche e anacronistiche, non siamo che precari al pari di tante altre categorie di lavoratori. Non siamo altro che cittadini abbandonati a sé stessi.

E' ora di sfrondare il nostro pensare dalle illusioni.

Cerchiamo gli altri professionisti precari, ragioniamo con loro.

E' dall'alleanza intellettuale e politica con il mondo delle partite IVA e del precariato che dovranno passare, nei tempi a venire, le rivendicazioni da avanzare alla politica generale e al legislatore.

Inquadriamo le nostre difficoltà in un mondo che è mutato negli equilibri, nell'organizzazione, nei rapporti.

Al contrario, se continueremo a ragionare come se ancora esistesse la turris eburnea in cui ci siamo confinati, o se ancora avesse un senso lo snobismo intellettuale che ancora oggi caratterizza certe nostre discussioni, resteremo isolati nella nostra solitudine a combattere una guerra il cui fronte, invece, è altrove.

2 commenti:

  1. Creare alleanze contro pregiudizi e riformismo è già una reale condizione per dare il via a una politica altrettanto reale. Auguri allora. Bianca 2007

    RispondiElimina
  2. Mi permetto di aggiungere, gentile collega, che l'avvocato ormai, sembra non aver diritto neanche al riposo. Mi spiego: quand'anche non si vada in giro a sbandierare la propria professione, in svariate occasioni della vita quotidiana, dal parrucchiere, dall'estetista, sul tram o in vacanza..ovvero, in tutte quelle occasioni (rare!) in cui l'avocato dovrebbe poter riuscire a mettere il cervello in "stand by"..non gli è concesso! perchè gli si manca di rispetto , pensando di potergli 'carpire' ogni due per tre un consiglio, una perla di sapere o una 'dritta'..tanto cosa può costargli?!tale considerazione è il prodotto di un pensiero becero quanto ormai diffuso che l'avvocato sia un professionista 'minore' il cui tempo o i propri consigli siano immeritevoli di pagamento..qualcuno dimentica troppo spesso però, che "il tempo è denaro" e per l'avvocato questo vecchio adagio è la realtà, la sua realtà!

    RispondiElimina