martedì 29 dicembre 2015

BISOGNA VIVERE TUTTO. STORIA DI ARTAUD, LIBRAI E EDITORI IN ITALIA

Giuseppe Allegri

Un doppio evento che vogliamo festeggiare. La creazione di Giometti & Antonello editori, una nuova casa editrice indipendente a Macerata,  e una delle sue prime pubblicazioni: Jacques Prevel, In compagnia di Antonin Artaud

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Si tratta degli editori Giometti & Antonello di Macerata. Alla guida ci sono due liberi pensatori e indipendenti artefici delle proprie intraprese. Gino Giometti, filosofo, co-fondatore e co-direttore per vent'anni della seminale casa editrice Quodlibet e Danny Antonello, poeta, comparatista, e creatore in pochi anni della preziosa libreria antiquaria Scaramouche, con sede nell'accogliente piazza Mazzini di Macerata e prima tappa privilegiata nei nostri purtroppo assai rari passaggi marchigiani. Anche perché nei pressi della libreria c'è un accogliente bar, dove poter gustare con appropriata lentezza, confortati dalle sapienti chiacchiere con gli stessi librai-editori e da un qualche distillato ambrato, le meraviglie trovate in libreria (personalmente mi è capitato di scovare due introvabili “chicche” degli amatissimi Malcolm Lowry e Luciano Bianciardi). 


Ingegnosi e temibili

Ed ecco Giometti & Antonello editori ingegnosi e temibili, come novelli Don Chisciotte e Sancho Panza, che uniscono i loro appassionati percorsi intellettuali e professionali, con la possibilità visionaria «di osservare la mutevole natura del testo secondo un'ottica capace di creare uno stacco, una visione in prospettiva rispetto a un mondo che, soprattutto in Italia, sembra conoscere solo la monodimensionalità del consumo, e dove ogni testo nasce, per così dire, già morto». 

Così argomentano nel loro programma editoriale, una sorta di manifesto, che prosegue proponendo la pubblicazione di «scritti che sfuggono di mano al loro autore, pagine postume, anche se “pubblicate in vita”, lettere e diari, “appunti sparsi e persi”, e tutti quei frammenti di scrittura che puntellano le rovine della moderna letteratura d'Occidente».

Antonin Artaud, La passione di Giovanna D'Arco


Elogio dell'incompiutezza

C'è una esplicita volontà di prendere congedo da questa mortifera condizione editoriale italica, per intraprendere quell'intrapresa editoriale collettiva che permette di «eleggere il frammento e l’incompiutezza – stile e storia dell’anti-opera – quali segni distintivi della letteratura a venire», come i nostri Giometti & Antonello osservano a proposito della loro prima pubblicazione, il frammento Lenz di Georg Büchner (1813-1837), a ridosso del bicentenario della sua nascita, in un'edizione particolarissima, finemente editata (peculiarità della casa editrice), nella traduzione di Alberto Spaini (intellettuale multiforme e traduttore di Goethe, Hoffmann, Kafka, tra gli altri), con testi di Gottfried Benn e Martin Walser, quindi evocative illustrazioni di Giuditta Chiaraluce.


Antonin Artaud e le forze poetiche dell'insurrezione

Ma in questi giorni è arrivata la seconda pubblicazione della collana “Letteratura”: Jacques Prevel, In compagnia di Antonin Artaud (a cura di Antonio Malinverno, pp. 168,  8 tavole illustrate fuori testo, € 18). È un'opera formidabile, tradotta per la prima volta, da centellinare nella lettura. Una sorta di diario, epistolario e dialogo di una breve e intensa amicizia, dal maggio del 1946 al marzo del 1948, tra il poeta squattrinato, dai mille lavori e dolori, Jacques Marie Prevel e quell'autentico genio poetico, lirico, attoriale e mille altre cose di Antonin Artaud.

Antonin Artaud, Marat


Se ne tornerà a parlare sicuramente in modo più approfondito, a partire da quella dichiarazione di intenti, di pura e potente immanenza, che apre il diario di Jacques Prevel: «Vivere tutto. Bisogna vivere tutto. E voglio tentare questa carta che mi offre il destino. Una carta magica, lo sento. Vivere ciecamente». Basti ora solo accennare a questa vera e propria opera viva poetica, citando una delle prime lettere, a pagina 17 della pubblicazione, che Artaud invia a Prevel, a proposito della mancata ricezione delle Poesie mortali dello stesso Prevel (che però nell'erronea pubblicazione sono beffardamente diventate Poesie inutili). 

«È per dirle che sono sicuro che le due copie del suo libro non consegnatemi sono state certamente intercettate. Forse contengono qualcosa di vivo che da una qualsiasi angolatura turba lo spirito di chiesa, di polizia, di laboratorio, di sacrestia o d'anfiteatro d'anatomia e pensando che avrei reagito radicalmente hanno voluto impedirmi d'entrare in contatto con un'altra forza d'insurrezione».

Per entrare in contatto con la libera insurrezione di Artaud e Prevel, tramite Giometti & Antonello da Macerata, contro il nefasto spirito di tempi sempre più ossessionati da fondamentalismi religiosi, securitari, paranoici, si consiglia vivamente questa cristallina lettura.

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